Viviamo in una società schizofrenica, malata, drogata da un’illusione di benessere che riguarda sempre qualcun altro. Passano in TV pubblicità di SUV da 100.000 euro che promettono libertà e potenza, in un Paese dove se vai a 130 ti fottono con l’autovelox e se ti compri un’auto nuova poi non riesci nemmeno a pagarne bollo e assicurazione. Sui giornali leggiamo del boom del turismo, di hotel pieni, di ristoranti esclusivi a Capri e Taormina assediati da gente elegante e sorridente. Ma chi sono? Dove vivono? Che lavoro fanno?
Io, come tanti altri, quest’estate non potrò permettermi neanche un weekend. Tagliando, revisione, assicurazione e bollo mi hanno divorato lo stipendio. Il conto è in rosso. E no, non sono un caso isolato: amici e colleghi parlano solo di spiagge libere e cene in casa.
L’Italia reale è in difficoltà, ma il sistema la ignora. Mostra lussi inaccessibili come se fossero la norma. Una recita grottesca dove pochi fanno la parte dei ricchi e milioni restano dietro le quinte, stanchi, invisibili e sempre più poveri.