La denuncia della deputata regionale Stefania Campo scuote le coscienze: fondi sottratti, aeroporto al collasso e un sud-est della Sicilia sempre più isolato. “La Regione svende Comiso. La Sicilia merita rispetto.”

Una regione dimenticata, svuotata, tagliata fuori dai grandi piani di sviluppo. La Sicilia orientale — in particolare l’area iblea — sembra diventata terra di nessuno, una periferia d’Italia che i governi, sia regionale che nazionale, hanno deciso di sacrificare sull’altare delle opere faraoniche e delle priorità elettoralistiche. È questo, in sintesi, il duro atto d’accusa lanciato da Stefania Campo, deputata del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana, che mette nero su bianco una serie di numeri e fatti difficili da smentire, che da siciliano condivido in pieno.

“La Siracusa-Gela, da oltre un anno, è stata letteralmente abbandonata”, scrive Campo. “I 350 milioni necessari per la realizzazione della tratta Modica-Scicli sono stati dirottati da Salvini, Schifani e dall’assessore Aricò sul progetto ideologico e folle del Ponte di Messina”.

Ma non è tutto. Campo parla di una rapina vera e propria, con altri 3 miliardi di euro sottratti alla Sicilia, fondi che avrebbero dovuto servire per ammodernare le infrastrutture interne dell’Isola. Strade, ferrovie, collegamenti strategici: tutto dimenticato in favore di promesse mirabolanti e spot da campagna elettorale permanente.

Intanto, nel silenzio assordante delle istituzioni, l’aeroporto di Comiso — cuore logistico e simbolico del territorio ibleo — è al collasso: nei primi quattro mesi del 2025 ha registrato appena 18.168 passeggeri, con un calo del 32% rispetto allo stesso periodo del 2024. La compagnia Aeroitalia ha cancellato tutte le rotte, e oggi rimangono solo due o tre voli settimanali. Un deserto.

“La Regione e la SAC stanno portando avanti una privatizzazione senza garanzie”, denuncia Campo. “Stanno svendendo Comiso, senza trasparenza, senza vincoli che tutelino lo scalo. Lo stanno lasciando morire.

Per la deputata, la responsabilità politica è chiara: il governo regionale di Schifani ha scelto di investire solo su Catania e Fontanarossa, lasciando il sud-est della Sicilia in balìa del nulla. “Il disegno politico è evidente a tutti. Ma noi non ci stiamo. Comiso deve rinascere e chi governa deve rispondere del disastro attuale.”

Le parole di Stefania Campo non sono semplici accuse partitiche. Rispecchiano la frustrazione di migliaia di cittadini siciliani, che ogni giorno assistono al depotenziamento dei servizi, all’abbandono del territorio, alla mancanza di prospettive per i giovani, per il turismo, per l’economia locale.

Oggi la Sicilia non chiede miracoli: chiede diritto all’equità, alla mobilità, allo sviluppo. Chiede che i fondi destinati all’isola non vengano scippati per alimentare sogni ingegneristici dal dubbio valore strategico. Chiede che Comiso non venga chiuso, ma rilanciato. Chiede una politica che non volti le spalle a una parte intera del suo territorio.

E se la politica regionale continuerà a ignorare questo grido d’allarme, a parlare sarà la rabbia di un popolo che si sente tradito.

KODAK Pixpro AZ528 – Fotocamera Bridge Digitale 16 Mpixel, Zoom ottico x52, Stabilizzatore Ottico, Schermo LCD da 3 pollici, Video Full HD 1080p, Batteria agli ioni di litio Visualizza offerta

Di Giuseppe Cianci

E' necessario difendere la libertà di pensiero e di espressione oggi più che mai minacciata dal pensiero unico imposto da un sistema mediatico prevalente