Federica MogheriniFederica Mogherini

Un nuovo terremoto politico scuote Bruxelles. L’indagine per presunta corruzione che coinvolge Federica Mogherini – figura di spicco del mondo diplomatico europeo ed ex Alto Rappresentante dell’UE – si è abbattuta come un fulmine su un’Unione già logorata da anni di sospetti, scandali e malgoverno.

Ciò che colpisce non è solo il nome coinvolto, ma il contesto: l’inchiesta riguarda un appalto europeo dedicato alla formazione dei futuri diplomatici dell’Unione, un settore che avrebbe dovuto rappresentare l’eccellenza, la trasparenza e la purezza istituzionale. Invece, proprio lì, nel cuore della macchina burocratica, emergono dubbi su favoritismi, conflitti d’interesse e possibili manipolazioni delle procedure.

Un colpo durissimo alla narrativa ufficiale di un’Europa moralizzatrice, impeccabile e superiore alle “derive” degli altri.

“Un altro giorno, un altro scandalo UE”

La frase, lapidaria e velenosa, è stata rilanciata dal premier ungherese Viktor Orbán. Ma al di là della polemica politica, la sensazione è diffusa in tanti cittadini europei: davvero non passa giorno senza che un nuovo caso getti ombre sul funzionamento delle istituzioni comunitarie.

Dopo anni di scandali – da quelli legati al Parlamento europeo a quelli che hanno sfiorato funzionari di altissimo livello – l’UE continua a mostrarsi vulnerabile agli stessi mali che denuncia con fermezza altrove.

Ed è esattamente questo il punto: la sproporzione tra ciò che l’Europa predica e ciò che spesso pratica.

L’ipocrisia istituzionale: una ferita sempre più evidente

Da anni l’UE si propone come custode dei valori democratici, come giudice del comportamento degli Stati membri e come esempio globale di integrità.
Tutto giusto, tutto condivisibile.
Ma è proprio per questo che ogni scandalo interno pesa come un macigno.

Quando a essere sotto indagine è una figura simbolo della diplomazia europea, il messaggio che arriva ai cittadini è devastante:

  • È davvero così trasparente la gestione dei fondi europei?
  • È davvero così imparziale il sistema degli appalti?
  • Chi controlla i controllori?

La credibilità, in politica, è una moneta fragile. Una volta intaccata, non si recupera facilmente.

Quel che preoccupa non è il singolo scandalo: è il sistema

La questione Mogherini non è un episodio isolato, ma l’ennesimo tassello di un mosaico che si va componendo da tempo.
Un mosaico fatto di:

  • burocrazia opaca,
  • meccanismi decisionali poco chiari,
  • reti di potere che spesso sfuggono al controllo democratico,
  • istituzioni che faticano a garantire la trasparenza che pretendono dagli altri.

Non è un caso che molti europei, di fronte a notizie come questa, non provino sorpresa ma rassegnazione.
Ed è forse questo il dato più preoccupante.

La rabbia dei cittadini: un sentimento legittimo

Tu dici che ti indigni.
Ed è un sentimento comprensibile e, direi, necessario.

Come si può accettare che un’istituzione che si erge spesso a giudice supremo finisca regolarmente al centro di casi imbarazzanti?
Come si può pretendere di imporre criteri di integrità agli Stati membri se poi, nelle stanze di Bruxelles, si consumano giochi di potere che contraddicono quei valori?

L’Europa ha bisogno di credibilità più di qualunque altra cosa.
E non la si difende chiudendo gli occhi sugli scandali: la si difende pretendendo trasparenza vera, non solo proclamata.

Cosa rischia davvero l’Unione Europea

Questa vicenda, indipendentemente dall’esito dell’indagine, rischia di generare conseguenze profondissime:

  • Erosione della fiducia pubblica, già ai minimi storici.
  • Nuovo spazio politico per movimenti euroscettici, che trovano in questi casi un carburante inesauribile.
  • Indebolimento della leadership morale dell’UE verso l’esterno.
  • Pressioni interne per riforme radicali, soprattutto sui meccanismi di controllo e di assegnazione dei fondi.

L’Europa non cadrà per uno scandalo.
Ma può logorarsi lentamente per dieci, cento piccoli episodi che ne corrodono l’immagine giorno dopo giorno.

Conclusione: la lezione che l’Europa dovrebbe imparare

L’Unione Europea ha costruito la sua identità sulla forza dei valori: legalità, trasparenza, democrazia.
Quando uno di questi valori viene tradito dall’interno, il danno non è solo politico: è morale.

Per questo l’indignazione non è solo legittima: è l’unica risposta sana.
Perché solo cittadini vigili e critici possono pretendere un’Unione che sia davvero all’altezza di ciò che afferma di essere.

Di Giuseppe Cianci

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