Maggio in Sicilia non è solo il mese della fioritura e delle giornate che si allungano: è anche il periodo in cui le campagne si animano di un’attività agricola antica quanto l’uomo stesso — la raccolta del fieno, e in particolare del primo taglio. Un momento cruciale per gli agricoltori e per gli allevatori dell’isola, che segna l’inizio della stagione della fienagione, fondamentale per garantire nutrimento e benessere agli animali nei mesi a venire.

Il primo taglio: qualità e nutrimento dal cuore della primavera

Tra fine aprile e metà maggio, nei campi in cui l’erba è cresciuta rigogliosa grazie alle piogge invernali e al sole primaverile, si effettua il cosiddetto “primo taglio”. Si tratta della prima falciatura dell’erba, considerata la più preziosa perché produce un fieno ricco di nutrienti, morbido e profumato, ideale per l’alimentazione di bovini, ovini e caprini.
La qualità superiore del primo taglio è dovuta alla maggiore concentrazione di proteine, vitamine e fibra digeribile, che si riduce progressivamente con i tagli successivi, quando l’erba tende a indurirsi e a perdere parte del suo valore nutrizionale.

Le balle di fieno: tradizione e praticità nelle campagne siciliane

Dopo il taglio, l’erba viene lasciata ad essiccare al sole e poi raccolta e compressa in balle, il sistema più efficiente per conservarla e trasportarla. Le balle di fieno sono una presenza familiare nelle campagne siciliane in questo periodo: tonde, rettangolari, piccole o giganti, disseminate come grandi monoliti dorati nei campi mietuti, diventano parte integrante del paesaggio rurale.

Le balle non sono tutte uguali: i piccoli rotoli cilindrici sono più facili da maneggiare, mentre i balloni rettangolari di grandi dimensioni vengono spesso utilizzati nelle aziende agricole più strutturate, dove sono movimentati con mezzi meccanici. Oltre alla funzione pratica, queste forme geometriche di fieno offrono un tocco quasi artistico al panorama siciliano, simbolo di una ruralità ancora viva e operosa.

Un valore strategico per l’agricoltura siciliana

In Sicilia, dove l’allevamento rappresenta un settore importante dell’economia rurale, la produzione di fieno assume un ruolo fondamentale. Le condizioni climatiche dell’isola, quando favorevoli, permettono un primo taglio abbondante e di alta qualità, con ricadute positive sull’intera filiera zootecnica.

L’andamento della stagione — la quantità di pioggia, l’intensità del vento, le temperature — influenza direttamente la resa del raccolto. Un maggio generoso può significare maggiori scorte per l’inverno, riduzione dei costi di alimentazione animale e quindi maggiori margini per gli allevatori locali.

Il paesaggio del fieno: tra utilità e bellezza

Chiunque abbia viaggiato per le strade di campagna in Sicilia a maggio ha sicuramente notato le balle di fieno adagiate tra i campi mietuti, sotto cieli azzurri e tra muretti a secco. Oltre al loro valore agricolo, queste strutture evocano immagini di un tempo lento e ciclico, dove la natura e il lavoro umano si intrecciano in armonia.

Sono simboli silenziosi di una Sicilia agricola che continua a vivere con dignità e forza, seguendo i ritmi antichi della terra.

In conclusione, maggio è più che il mese delle rose: è il mese del fieno, del profumo dell’erba appena tagliata, del ronzio dei trattori nei campi e delle campagne dorate punteggiate di balle, come segni di una stagione che nasce nel silenzio operoso degli agricoltori. Un rito ciclico, semplice e potente, che racconta la Sicilia più autentica.

Di Giuseppe Cianci

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