CracoviaCracovia

Sono arrivato a Cracovia con la curiosità di chi sa già che questa città, antica e nobile, riesce sempre a sorprendere. Sin dai primi passi nel centro storico ho percepito un’atmosfera speciale: ordinata, elegante, ma piena di vita. Cracovia è una città che sembra pulsare al ritmo dei suoi secoli.

Giorno 1 – La scoperta del centro e la passeggiata in carrozza

Il mio viaggio è iniziato nel cuore della città: Rynek Główny, la piazza principale. Imponente, armoniosa, viva. È una delle piazze medievali più grandi d’Europa, e basta metterci piede per capire perché è così amata.

Mi sono fermato ad ammirare la Basilica di Santa Maria, con le sue torri gemelle ma diverse. Allo scoccare dell’ora ho ascoltato l’hejnał, il celebre richiamo del trombettiere, che si interrompe all’improvviso come ricordo dell’assedio mongolo. Un piccolo frammento di storia che ogni giorno rivive.

Poco dopo ho deciso di concedermi un’esperienza tipica della piazza: una passeggiata in carrozza. I cavalli avanzavano con calma tra le strade lastricate, e io osservavo le facciate delle case, i palazzi rinascimentali, i portici del Mercato dei Tessuti. Muoversi così, lentamente, mi ha fatto apprezzare ogni dettaglio. Il suono degli zoccoli, i colori delle botteghe, i profumi dei caffè… un’introduzione perfetta alla città.

Pierogi

La sera ho iniziato a scoprire la cucina polacca. Ho assaggiato i celebri pierogi — li chiamavo “Pierrot”, ma il nome giusto è pierogi — che ricordano dei ravioli ripieni. Morbidi, saporiti, con quella consistenza casalinga che sa di tradizione. Li ho apprezzati subito, insieme al gulasch, servito spesso dentro una pagnotta di pane o con patate: un piatto robusto, caldo, perfetto per il clima fresco della città.

Giorno 2 – Auschwitz e Birkenau: un giorno che resta dentro

Il secondo giorno è stato il più intenso. Visitare Auschwitz è un’esperienza che non si descrive con leggerezza.

Birkenau

Sono entrato nei blocchi dove ancora oggi si percepisce un silenzio che pesa. Oggetti comuni – valigie, scarpe, fotografie – diventano testimonianze che colpiscono più di qualunque parola.
A Birkenau, poi, la vastità dello spazio e i binari che tagliano il campo amplificano ogni emozione. Camminare lì significa confrontarsi con una parte della storia che va guardata negli occhi.

È una visita che lascia un segno. Tornare a Cracovia dopo una giornata così mette in prospettiva tutto il resto: le luci, le persone, la normalità. La città sembra quasi voler accogliere e rassicurare.

Auschwitz

Giorno 3 – La miniera di sale di Wieliczka: un mondo scavato a mano

Il terzo giorno ho visitato la miniera di sale di Wieliczka, uno dei luoghi più straordinari che abbia mai visto.

La discesa lungo le scale porta in un mondo sotterraneo fatto di corridoi, camere scolpite, piccole cappelle e laghi oscuri che riflettono la luce delle lampade. Il sale, lavorato per secoli dai minatori, è diventato arte.

Cappella di Santa Kinga

La Cappella di Santa Kinga, scolpita interamente nel sale, sembra impossibile: lampadari, altare, bassorilievi… tutto creato dalla mano umana a decine di metri sotto terra. È uno di quei posti che ti lascia senza parole, quasi mistico.

Il ritorno

Dopo tre giorni così diversi ma complementari, Cracovia mi ha lasciato dentro un mosaico di emozioni: la bellezza dei suoi palazzi, il peso della memoria, l’incanto del sottosuolo e i sapori semplici ma intensi della sua cucina.

È una città che non si limita a farsi visitare: ti parla, ti accompagna, e si fa ricordare.

La mia prima vera uscita dai confini italiani per una vacanza che non dimenticherò:

Di Giuseppe Cianci

E' necessario difendere la libertà di pensiero e di espressione oggi più che mai minacciata dal pensiero unico imposto da un sistema mediatico prevalente