Ci sono deviazioni che sembrano intralci, e invece diventano regali.
Quando la pioggia mi ha sorpreso proprio all’ingresso autostradale per Madrid, ho capito subito che quel giorno la capitale avrebbe dovuto aspettare. Con l’itinerario già programmato e gli ingressi prenotati, non potevo stravolgere tutto, ma nemmeno restare fermo sotto il diluvio.
Così ho cercato un’alternativa nelle vicinanze, e il web mi ha suggerito un nome importante, quasi solenne: Real Monasterio de San Lorenzo de El Escorial.
Non ci ho pensato due volte: ho puntato il navigatore e ho lasciato che fosse il viaggio, ancora una volta, a scegliere al posto mio.

L’arrivo al Monastero – Un gigante di pietra tra pioggia e silenzi
Quando sono arrivato, una pioggerellina sottile cadeva lenta, quasi rispettosa.
Il cielo era un’unica distesa color cenere, e il monastero appariva enorme, austero, ma incredibilmente affascinante. Avevo con me il mio fedele zaino, con dentro l’ombrello che si è rivelato un alleato perfetto.
Davanti ai miei occhi si estendeva una struttura monumentale, severa, simmetrica, imponente come un castello ma spirituale come una cattedrale.
L’ampia piazza antistante sembrava amplificare il silenzio: tutto intorno, solo il rumore dell’acqua sulle pietre.
Per fortuna, in biglietteria c’era ancora un ingresso disponibile.
E così ho potuto varcare quella soglia che, a prima vista, sembra separare il mondo reale da un’altra epoca.

Dentro El Escorial – Un viaggio nella storia della Spagna
La visita interna è un susseguirsi di sale, corridoi e meraviglie architettoniche.
Ogni ambiente racconta un pezzo dell’anima della Spagna, fatta di monarchi, fede, arte e potere.

Il Palazzo Reale
Camminando nelle stanze un tempo abitate dai sovrani, si percepisce una sobrietà regale: nulla è esagerato, nulla è superfluo, eppure tutto comunica autorità e grandezza. Le pareti, gli arredi, i dipinti… ogni dettaglio dà la sensazione di attraversare la storia senza rumore.

La Basilica
Imponente, solenne, illuminata da una luce che filtra dall’alto in modo quasi teatrale.
Lì dentro, ogni passo risuona come un’eco antico. È uno di quei luoghi che ti obbligano a fermarti, a respirare piano, ad ascoltare il peso dei secoli.

La Biblioteca
Forse la parte più sorprendente.
Una sala magnifica, con scaffali alti fino al soffitto e volumi antichi custoditi come tesori. L’odore del legno, dei libri e del tempo crea un’atmosfera che difficilmente si dimentica. È il tipo di luogo in cui ti verrebbe voglia di trascorrere ore, anche solo passeggiando in silenzio.

Il Pantheon dei Re
Un ambiente solenne, quasi mistico, in cui riposano i monarchi della Spagna.
Marmi scuri, luci soffuse, un silenzio rispettoso che sembra avvolgere tutto.
Ci si sente davvero piccoli di fronte alla storia. C’era il divieto di qualsiasi ripresa.

Uscire sotto la pioggia, con qualcosa in più nello zaino
Quando la visita è finita e sono uscito di nuovo all’aperto, la pioggia continuava a cadere, ma non dava più fastidio. Sembrava piuttosto parte della scenografia, una cornice perfetta per accompagnare la fine della giornata.
Sono tornato alla macchina con una sensazione particolare: quella di aver scoperto un luogo non previsto, non cercato, e proprio per questo ancora più speciale.
Quella deviazione forzata si è rivelata una delle esperienze più interessanti del viaggio verso Madrid.
E il Real Monasterio de San Lorenzo de El Escorial è entrato di diritto tra i ricordi che più custodirò di questa avventura.
