Mentre l’Italia affronta sfide enormi – inflazione, emergenza casa, sicurezza, sanità al collasso e giovani sempre più disillusi – l’opposizione guidata dal Partito Democratico decide di rispolverare uno dei cavalli di battaglia più logori del dibattito politico recente: Bibbiano. Sì, ancora una volta Bibbiano. Come se fosse questo il tema cruciale che toglie il sonno agli italiani.

A lanciare il guanto di sfida è Stefano Bonaccini, presidente del Partito Democratico, che dalle colonne dei giornali e dai palchi pubblici sfida Giorgia Meloni a parlare del caso Bibbiano. Un caso giudiziario complesso, che ha già avuto ampio spazio mediatico e giudiziario anni fa, su cui la giustizia ha già fatto (in parte) il suo corso, con diverse assoluzioni, alcune delle quali per prescrizione.

Ma la vera domanda è: chi, oggi, ha voglia di sentir parlare di Bibbiano?

L’impressione, sempre più netta, è che una certa parte dell’opposizione viva fuori dal mondo reale. Davanti alla crisi dei trasporti, ai prezzi impazziti nei supermercati e alle bollette che tornano a salire, l’unica risposta politica che riescono a mettere in campo è una polemica di retroguardia, utile forse a qualche slogan da talk show, ma assolutamente inutile nella vita concreta dei cittadini.

Il Partito Democratico, invece di costruire un’alternativa credibile, di confrontarsi con il malessere popolare e proporre soluzioni nuove, si rifugia in una narrazione vecchia, stanca, persino offensiva per l’intelligenza dell’elettorato. Come se gli italiani non avessero altri problemi che non sentir parlare, di nuovo, di Bibbiano.

E mentre Bonaccini sfida Meloni a parlare del passato, il Paese guarda avanti, chiede risposte concrete, vuole sapere cosa succederà sul fronte del lavoro, della natalità, delle pensioni, della transizione ecologica e digitale. Ma da quella parte politica, ancora una volta, arriva solo silenzio o, peggio, rumore inutile.

L’opposizione oggi rappresenta il nulla. Un nulla mascherato da moralismo, che cerca ogni giorno nuovi nemici ma non sa indicare una sola strada praticabile per il futuro. E così si spiegano le continue sconfitte elettorali, l’emorragia di consensi, la crescente irrilevanza nei territori.

Il problema, però, è che un Paese senza un’opposizione credibile è un Paese più debole. Per questo non fa nemmeno piacere assistere a questi scivoloni retorici: se vogliamo un’Italia più forte, c’è bisogno di confronto, non di teatrini. E, soprattutto, c’è bisogno di parlare di ciò che davvero interessa agli italiani.

Non di Bibbiano. Non più. Bastaaaaaaaa

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Di Giuseppe Cianci

E' necessario difendere la libertà di pensiero e di espressione oggi più che mai minacciata dal pensiero unico imposto da un sistema mediatico prevalente