Dopo la bellezza di Braga e la salita al Bom Jesus do Monte, arrivare a Guimarães è stato un po’ come cambiare passo. Ne avevo letto così tanto sul web, tutti a definirla un gioiello medievale, la “culla del Portogallo”, un luogo imperdibile. E forse proprio per questo le aspettative erano altissime.
La verità?
La mia mezza giornata qui non è stata entusiasmante come speravo, ma comunque mi ha regalato qualche spunto interessante e qualche emozione discreta, più sottile.

Tra case antiche e viuzze medievali
Appena entrato nel centro storico, ho iniziato a camminare per le sue stradine strette, circondato da case con travi in legno, balconi fioriti e piccole piazze che sbucano quasi all’improvviso. L’atmosfera è piacevole, c’è un fascino silenzioso che non si impone.
Non è un posto che colpisce forte, ma è un posto che accompagna.

Il Castello e il Paço dos Duques
Sono passato anche dal castello e dal palazzo dei duchi. Importanti, simbolici, sicuramente pezzi fondamentali della storia portoghese… ma non mi hanno emozionato quanto pensavo.
Il castello, con le sue mura semplici, sembra parlare più alla razionalità che al cuore. Il Paço dos Duques, con i suoi grandi spazi e i tetti caratteristici, è interessante, ma non ha acceso quella scintilla che mi aspettavo.
Forse è proprio qui che si è creata quella sensazione di “mi aspettavo di più”.

Una città che va ascoltata piano
La parte che ho apprezzato di più è stata semplicemente camminare senza meta.
Le viuzze, gli scorci, qualche dettaglio curioso… Guimarães sembra fatta per chi sa rallentare, per chi ama osservare e cogliere i piccoli segnali della storia che vive ancora tra le sue pietre.

Non è stata una tappa memorabile, ma nemmeno una delusione. Una tappa tranquilla, semplice, che ho vissuto con onestà e da cui sono ripartito pronto a lasciarmi sorprendere da ciò che mi aspettava più avanti.
