Nel cuore della Sicilia sud-orientale, tra le colline della provincia di Siracusa e le valli silenziose del Val di Noto, si adagia Ferla, uno scrigno di storia, arte e bellezza senza tempo. Questo piccolo borgo barocco, fiero della sua appartenenza ai Borghi più Belli d’Italia e inserito con merito tra i Siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, è un autentico gioiello da scoprire con lentezza e stupore.
Un borgo dove il tempo si è fermato
Ferla si presenta al visitatore come un paese sospeso tra passato e presente, dove il tessuto urbano conserva intatta la memoria della ricostruzione settecentesca avvenuta dopo il devastante terremoto del 1693. Le sue strade in pietra calcarea chiara, gli scorci suggestivi, i balconi fioriti e l’equilibrio armonico delle sue architetture barocche creano un’atmosfera incantata.
Le chiese: custodi di fede e bellezza
Il patrimonio monumentale di Ferla ruota attorno alle sue splendide chiese barocche, autentici capolavori architettonici.
- Basilica di San Sebastiano, Patrono del paese, raffinata ed elegante. Fu ricostruita in stile barocco ibleo per volontà della Confraternita di San Sebastiano, su progetto dell’architetto-sculore Michelangelo Di Giacomo da Buccheri, e completata nel 1741. Tra le opere principali: Tela del Martirio di San Sebastiano (1789) dipinta da Giuseppe Crestadoro, collocata sull’altare maggiore e il Simulacro ligneo in legno d’arancio (1530) del Santo Patrono, miracolosamente sopravvissuto al terremoto, custodito in una nicchia centrale.
- La Chiesa Madre di Ferla, dedicata a San Giacomo Maggiore Apostolo, è l’unica chiesa parrocchiale del paese, sita in Piazza San Sebastiano. L’edificio attuale risale al 1714, quando fu ricostruita dopo il terremoto del 1693 sul perimetro della chiesa precedente, di matrice rinascimentale, grazie al finanziamento del Marchese della Ferla.
- Chiesa di Santa Maria di Gesù, dove ammirare il crovifisso ligneo attribuito a Fra’ Umile da Petralia.

Il centro storico: un museo a cielo aperto
Passeggiare per il centro storico di Ferla è come camminare in un museo a cielo aperto. Le case in pietra, le viuzze acciottolate, i cortili interni e le edicole votive raccontano storie di fede popolare e antiche tradizioni. Gli abitanti, orgogliosi delle loro radici, custodiscono con dedizione questo patrimonio, rendendo ogni visita un’esperienza autentica e coinvolgente.
Vicina a Pantalica: la valle delle tombe
Ferla è anche porta naturale di accesso alla Necropoli Rupestre di Pantalica, un altro sito UNESCO condiviso con Sortino. Qui, tra canyon selvaggi e sentieri scavati nella roccia, si trovano migliaia di tombe risalenti all’età del bronzo. Il paesaggio è mozzafiato, tra grotte preistoriche, cascate e una natura incontaminata che rapisce l’anima.
Eventi e tradizioni
Ferla è viva anche nei suoi riti e nelle sue feste. Tra gli eventi più sentiti c’è la festa di San Sebastiano patrono che si tiene il 20 gennaio. Molto partecipata e sentita dai devoti.
Perché visitarla
Ferla non è solo un luogo da vedere, ma da vivere. È il sorriso gentile della gente, il profumo del pane caldo nelle antiche botteghe, il silenzio delle contrade al tramonto, la luce calda che accarezza le facciate barocche. È un luogo che non cerca di stupire con eccessi, ma conquista con la sua bellezza sobria e autentica.
Chi visita Ferla scopre una Sicilia meno nota, ma profondamente vera. Una Sicilia che incanta, accoglie e lascia nel cuore un segno indelebile.