Non mastico politica, ma da un po’ la osservo. E più la osservo, più mi accorgo che in Italia ormai ogni problema – reale o presunto – ha un solo colpevole designato: Giorgia Meloni.

Se la Schlein ha mal di pancia è colpa della Meloni. Se Bonelli ha la diarrea, colpa della Meloni. Se Conte si dimentica cosa ha detto ieri, di chi è la colpa? Ovviamente della Meloni. Ridicolo? Sì. Ma questa è la narrazione che ci viene servita ogni giorno, in ogni canale, in ogni salotto televisivo, in ogni pagina dei giornali.

Viviamo in un Paese in cui non esiste più un’opposizione che argomenta: esiste solo una macchina del fango che getta ombre su qualunque cosa faccia o non faccia l’attuale governo. Un’opposizione che non propone, ma accusa. Non costruisce, ma distrugge a parole. Ed è un peccato, perché una vera opposizione è fondamentale per una democrazia viva. Questa invece è solo una propaganda monotematica, spesso cieca, sempre urlata.

Vedo sinistra ovunque. Nell’informazione, dove ogni notizia è raccontata col tono e l’inquadratura giusta per evocare disprezzo. Nella magistratura, dove ogni inchiesta sembra avere un bersaglio preciso, sempre a senso unico. Nelle ONG straniere che da troppi anni decidono chi deve entrare in casa nostra, senza che nessuno possa dire nulla, perché altrimenti sei “fascista”. Nella Cassazione, persino lì. Nelle fiction, nella musica, al cinema, nei talk, nei festival. Ovunque.

E sento odio. Odio in ogni frase, in ogni parola, in ogni battuta lanciata da un politico di sinistra. Non è dissenso: è veleno. Un veleno continuo, che non vuole convincere, ma annientare. Nessuno parla più del Paese, delle soluzioni, dei problemi veri. Parlano solo contro. Un “contro” ideologico, pregiudiziale, automatico.

E allora sì, mi viene da ridere. Perché questa politica che si riempie la bocca di “democrazia”, è la prima a non accettare il risultato democratico di una vittoria elettorale. Vorrebbero decidere loro anche chi può governare, quando e come. Con l’aiuto di tutto un sistema di potere che resiste sotto traccia e spesso nemmeno troppo.

Io non sono un fanatico. Non sono un militante. Ma mi accorgo da cittadino di quello che succede. E chiunque non sia cieco lo vede: la campagna permanente di delegittimazione non si ferma mai. Ma attenzione: quando l’odio è l’unico collante di un’opposizione, alla lunga si paga. Perché la gente non è stupida. E chi semina fango, prima o poi ci affoga dentro.

soprusi e rinascita

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Di Giuseppe Cianci

E' necessario difendere la libertà di pensiero e di espressione oggi più che mai minacciata dal pensiero unico imposto da un sistema mediatico prevalente