Il Castello Manfredonico di Mussomeli

Il Castello Manfredonico di Mussomeli, arroccato su uno sperone roccioso alto oltre 700 metri, domina le terre dell’entroterra nisseno con un’imponenza che lascia senza fiato. La sua silhouette, che sembra emergere direttamente dalla roccia, fa pensare a un castello da fiaba: solitario, maestoso, imponente. Non a caso è considerato uno dei manieri medievali più suggestivi dell’intera Sicilia.

Il Castello di Mussomeli, in Sicilia, è sicuramente quello tra i più ricchi di mistero. Edificato intorno al 1374 su ordine di Manfredi, esponente della potente famiglia dei Chiaramonte e signore di Mussomeli, oggi è indubbiamente l’attrazione principale della cittadina.

Origini e architettura

Il Castello venne costruito nel XIV secolo per volontà di Manfredi III Chiaramonte, uno dei più potenti signori feudali dell’isola. La scelta dell’altura non fu casuale: da quell’incredibile punto panoramico era possibile controllare tutto il territorio circostante, prevenire attacchi e comunicare con altri castelli dell’area tramite segnali visivi.

L’architettura della fortezza è una fusione perfetta tra ingegno umano e conformazione naturale del luogo. Il maniero sfrutta le scoscese pareti della montagna come parte integrante delle mura difensive, rendendo l’accesso difficoltoso per eventuali nemici.
All’interno si riconoscono gli elementi tipici dei castelli medievali: cortili, sale d’armi, stanze signorili, magazzini e una cappella. In particolare, spiccano:

  • La Sala dei Baroni, ampia e solenne, con le sue finestre affacciate sulla valle;
  • La Cappella, luogo di raccoglimento e testimonianza dell’importanza religiosa che aveva la vita nobiliare;
  • Le scuderie e i magazzini, evidenze della vita quotidiana all’interno della fortezza;
  • Le camere delle dame, da cui prendono origine alcune delle leggende più famose.

Il castello conserva ancora l’atmosfera cupa e suggestiva dell’epoca medievale: camminare nei suoi corridoi in pietra significa fare un vero salto indietro nel tempo.

Al Castello sono legate numerose leggende nate dalla sua storia, come quella delle tre donne, una delle più conosciute, che vede un potente principe chiamato Federico, residente nel Castello e fratello di tre graziose e gentil donne cui era molto legato: Clotilde, Margherita e Costanza. Un giorno, dovendosi allontanare per la guerra, decise di non affidare a nessuno le sue tre sorelle, preferendo chiuderle in un stanza con i viveri sufficienti per tutto il periodo. Ma la guerra durò per molto tempo ed al suo ritorno, il principe Federico le trovò morte con le scarpe tra i denti. Quella stanza, oggi è detta appunto “la stanza delle tre donne“.

Ma il Castello di Mussomeli è legato anche alla vicenda della baronessa di Carini in quanto il padre, Don Cesare Lanza, a quel tempo signore della baronia, qui si rifugiò dopo il delitto. Per non parlare, poi, della vicenda d’amore del soldato innamorato della figlia di Manfredi e per questo condannato a morire nella torre. La disperazione del povero innamorato lo portò a gettarsi nel vuoto. Ecco perchè quando si parla del Castello di Mussomeli si pensa subito ai fantasmi che lo abitano ancora oggi. Si perchè sembra che uno di questi fantasmi sia addirittura apparso al custode del Castello, ma solo a lui, e gli abbia raccontato la sua disavventura, la più coinvolgente, quella legata al vero fantasma del Castello: Don Guiscardo de la Portes.

Sotterranei

Il fantasma raccontò al custode tutta la sua storia: egli era figlio di un ricco mercante spagnolo e marito devoto e innamorato della bella Esmeralda in attesa del loro primo figlio. Un giorno del 1392 dovette partire con l’esercito di Re Martino I per sedare la rivolta di Andrea Chiaramonte. Dopo che il Chiaramonte, che ostacolava l’ingresso dei reali a Palermo, fu catturato e decapitato, desideroso di vedere il Castello di Manfreda (antico nome di Mussomeli), il soldato lasciò la città di Palermo diretto nel cuore della Sicilia. Durante il suo viaggio, però, venne attaccato dai soldati di Don Martinez, un uomo innamorato della bella Esmeralda, ma da lei rifiutato e desideroso di vendicarsi del rivale Guiscardo. Così il giovane cavaliere, ferito gravemente, fu rinchiuso nei sotterranei del Castello. 

Esterno

Come narrò lo stesso Guiscardo al custode: “Da buon cristiano avrei dovuto pregare. In un attimo di smarrimento, però, prima di morire imprecai contro Dio. All’improvviso avvertii di essere uscito dal mio corpo pur continuando a trovarmi nella stessa stanza. Dopo pochi istanti fui attirato dentro una lunga galleria buia dove sbucai in una vivida luce. Fui avvicinato da quattro spiriti vaganti, i quali mi riportarono indietro. Il Supremo mi aveva condannato a vagare per mille anni sulla terra per avere imprecato contro di Lui. Appena morto, presero il mio corpo e lo seppellirono di nascosto e il mio spirito restò vivo qui dentro il castello”.

Ingresso chiesa del castello

In tanti a Mussomeli credono a questa storia, tanto più che Guiscardo è apparso, successivamente, anche ad un gruppo di turisti in visita al Castello.

Di Giuseppe Cianci

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