
Gemma preziosissima della città di Noto è la sua Chiesa Madre, la Cattedrale di Noto, quella che il grande teorico d’arte, Cesare Brandi, definì “giardino di pietra”. Distrutta dal terremoto del 13 marzo 1996, dopo che era “miracolosamente” sopravvissuta al terremoto che nel dicembre 1990 aveva investito l’area sud-est della Sicilia, la Cattedrale di Noto è risorta dopo undici anni ed oggi risplende, con la sua facciata e la sua cupola imponenti al centro della città barocca. Nella foto sopra, l’altare della Cattedrale di Noto, opera di Giuseppe Ducrot.




Palazzo Ducezio, sede del Comune di Noto, ha preso il nome da quel condottiero che nel V secolo a.C. guidò le popolazioni sicule nel tentativo di contrastare le massiccie forze greche. L’edificio si ispirò ad un modello portato dalla Francia dal barone Giacomo Nicolaci ma i lavori, che ebbero inizio nel 1746, a cura dell’architetto netino Sinatra, si protrassero fino all’inizio dell’Ottocento.







