Nel cuore della Sicilia occidentale, l’antica città di Selinunte continua a sorprendere con i suoi templi imponenti e la sua storia millenaria. Ma è sotto terra, al di là di ciò che è visibile agli occhi del visitatore, che si cela un mistero ancora più affascinante: secondo alcune ipotesi archeologiche, sotto il suolo di Selinunte potrebbe nascondersi un complesso sistema di templi sommersi e vasche rituali, un tempo colmi di acqua sorgiva limpida, che scorreva dolcemente verso il mare.

Questa suggestione non nasce dal nulla: Selinunte fu una delle più importanti colonie greche della Sicilia, costruita secondo principi urbanistici precisi, con un rapporto armonico tra sacro, paesaggio e risorse naturali. Diverse indagini e osservazioni topografiche lasciano intendere che, accanto ai monumentali templi visibili oggi, potessero esistere strutture sotterranee, forse collegate a riti di purificazione o a pratiche religiose legate all’acqua, elemento sacro nella cultura greca.

Le vasche, probabilmente alimentate da antiche sorgenti ancora attive sotto il parco archeologico, potrebbero aver avuto una funzione rituale, con l’acqua che scorreva attraverso cunicoli scolpiti nella roccia, fino a raggiungere il mare. Un percorso simbolico che univa la purezza della sorgente con l’infinità del mare, richiamando il ciclo vitale e il legame tra l’uomo, la natura e il divino.
Le leggende locali parlano da secoli di “stanze d’acqua” sotto i templi e di “passaggi perduti” che collegavano i luoghi sacri. E oggi, alcuni rilievi geofisici e scavi preliminari sembrano rafforzare questa ipotesi: si sono individuate anomalie nel sottosuolo, tracce di ambienti ipogei e segni di canalizzazioni artificiali.
Per il viaggiatore curioso, Selinunte non è solo un luogo da visitare, ma da ascoltare, da esplorare con immaginazione e rispetto. Camminando tra le colonne abbattute dal tempo e le rovine dorate dal sole, si percepisce la forza di una civiltà che concepiva lo spazio sacro non solo in altezza, ma anche in profondità. E se davvero sotto i nostri piedi giacciono vasche e templi dimenticati, allora ogni passo a Selinunte è un passo sul confine sottile tra storia e mito.
In un’epoca in cui il turismo cerca sempre più esperienze autentiche e misteriose, Selinunte offre un’opportunità rara: quella di sentire la voce silenziosa della terra, e immaginare ciò che ancora aspetta, nascosto, di tornare alla luce.