Se pensi alla Sicilia, immagini subito spiagge dorate o boschi lussureggianti. eppure, nell’entroterra ennese, esiste un luogo che sembra appartenere a un altro pianeta o a un’epoca remota. sono i Calanchi del Cannizzola, conosciuti anche come il “deserto di Centuripe”.
Questa vallata spettacolare offre uno scenario geomorfologico unico, dove argilla e silenzio dominano incontrastati, regalando ai visitatori un’esperienza visiva tra le più potenti dell’isola.
Cosa sono i calanchi: geologia di un paesaggio lunare
I calanchi sono un fenomeno erosivo tipico dei terreni argillosi che, sotto l’azione delle piogge e del vento, si modellano creando solchi profondi, creste affilate e forme ondulate. nel territorio di Centuripe, lungo la vallata del torrente Cannizzola (un affluente del fiume Simeto), questo processo ha dato vita a un anfiteatro naturale di rara bellezza.
Il paesaggio appare brullo, quasi privo di vegetazione, con colori che variano dal bianco gessoso al grigio azzurrognolo. l’effetto è straniante: un deserto arido che si staglia contro il verde delle colline circostanti e, nelle giornate limpide, contro la sagoma imponente dell’Etna fumante sullo sfondo.
Un set cinematografico d’autore: “La Bibbia” di John Huston
La particolarità di questo luogo non è sfuggita agli occhi di grandi registi internazionali. negli anni ’60, il leggendario regista John Huston scelse proprio i Calanchi del Cannizzola come set per il suo colossal La Bibbia (1966).
Il paesaggio arcaico e senza tempo di Centuripe fu ritenuto perfetto per rappresentare le terre mediorientali dell’antico testamento. qui furono girate scene iconiche, come quella del sacrificio di Isacco da parte di Abramo, trasformando per sempre questo angolo di Sicilia in una “terra santa” cinematografica. camminare tra queste dune di argilla significa letteralmente calpestare un pezzo di storia del cinema.
Cosa fare ai Calanchi del Cannizzola: trekking e panchine giganti
Fino a pochi anni fa, questa zona era conosciuta solo da geologi e agricoltori locali. oggi è diventata una meta ambita per il turismo lento e fotografico.
1. trekking ed escursioni L’area si presta magnificamente a escursioni a piedi o in mountain bike. non essendoci pendenze proibitive, il percorso è adatto a molti, ma è fondamentale evitare le giornate di pioggia, quando l’argilla diventa impraticabile, e quelle torride estive, vista la totale assenza di ombra. il momento migliore per visitarli è la primavera o l’autunno, quando la luce del sole è più morbida e i contrasti cromatici sono al massimo.
2. la big bench n. 202 Dal 2022, l’esperienza è stata arricchita dall’installazione di una delle famose panchine giganti del Big Bench Community Project. la Big Bench n. 202, dai colori rosa e blu, è posizionata strategicamente su un poggio che domina l’intera vallata dei calanchi. sedersi qui, con le gambe a penzoloni di fronte a questo “mare di terra” con l’Etna all’orizzonte, è un momento di pura contemplazione.
Come arrivare e consigli pratici
I Calanchi del Cannizzola si trovano in contrada Cannizzola, nel territorio comunale di Centuripe (Enna), ma sono facilmente raggiungibili anche da Biancavilla e Paternò.
- In auto: percorri la statale che collega Paternò a Centuripe. troverai diverse stradine interpoderali che scendono verso la valle; l’accesso alla zona della Big Bench è generalmente segnalato e prevede un breve tratto di sterrato.
- Abbigliamento: indossa scarpe da trekking o scarponcini robusti (il terreno può essere polveroso o fangoso). porta con te abbondante acqua, cappello e protezione solare.

Una tappa al borgo di Centuripe
Dopo aver esplorato il deserto, vale la pena salire al paese di Centuripe, definito il “balcone di Sicilia” per i suoi panorami. visto dall’alto (o su google maps), il borgo ha una curiosa forma a stella o di uomo vitruviano disteso. qui potrai visitare il museo archeologico regionale, uno dei più importanti dell’isola per le sue collezioni di epoca romana, e gustare la cucina locale rustica e genuina.
