Tra le bellezze incontaminate del Parco delle Madonie, in provincia di Enna, sorge un territorio che ha saputo affascinare imperatori e re: Nicosia. Considerato oggi uno dei borghi più belli d’Italia, Nicosia è uno scrigno di tesori dove le tracce di Arabi, Normanni, Svevi e Spagnoli convivono in un patrimonio architettonico unico.
Se state cercando cosa vedere in Sicilia centrale, questa guida vi porterà alla scoperta di una città nobile, ricca di arte e storia.
Un tuffo nella storia: dai Normanni al dialetto gallo-italico
La storia di Nicosia è legata a doppio filo con le grandi dominazioni siciliane. Fu il Conte Ruggero d’Altavilla a ripopolare la zona con genti lombarde, lasciando in eredità un tratto culturale distintivo che sopravvive ancora oggi: il dialetto gallo-italico. Passeggiando per le vie del centro, è ancora possibile sentirlo nel parlato degli anziani, una vera isola linguistica nel cuore della Sicilia.

Successivamente, l’imperatore svevo Federico II elevò Nicosia al rango di “Città Demaniale”. Questo status privilegiato la rese proprietaria di numerosi feudi e diede il via a una fioritura artistica che trasformò il volto urbano della città.
L’epoca d’oro e la visita di Carlo V
La rilevanza storica di Nicosia continuò a crescere nei secoli. Un evento memorabile avvenne nel 1535, durante la dominazione spagnola, quando la città ricevette la visita dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo. In suo onore, gli artigiani locali realizzarono un trono ligneo, tuttora custodito e visitabile nella Basilica di Santa Maria Maggiore.

Ma è nel Settecento che Nicosia raggiunge il suo apice, guadagnandosi l’appellativo di “Città dei 24 Baroni”. Le cronache dell’epoca raccontano di una ricchezza straordinaria:
- 24 Baroni;
- Due Marchesi e un Conte;
- Oltre 260 famiglie nobili.
Questa concentrazione di nobiltà portò a un mecenatismo diffuso: all’epoca si contavano ben 84 chiese, sei conventi e quattro monasteri. Una grandezza che venne suggellata nel 1817, sotto i Borbone, quando Nicosia divenne sede vescovile e la Chiesa di San Nicolò fu elevata a Cattedrale.
Cosa vedere a Nicosia: itinerario tra Arte Sacra e Palazzi Nobiliari
Grazie al suo passato di Città Demaniale, visitare Nicosia significa immergersi in un percorso artistico di alto livello. Tra i vicoli del borgo si alternano palazzi nobiliari e chiese che custodiscono opere di maestri come Guglielmo Borremans, Filippo Randazzo e il Velasco.

Ecco le 10 cose da non perdere a Nicosia:
- Cattedrale di San Nicolò: Ammirate il maestoso soffitto ligneo dipinto, un’opera unica nel suo genere in Sicilia.
- Basilica di Santa Maria Maggiore: Qui è custodito il famoso trono di Carlo V.
- Il Castello Normanno: I ruderi del castello dominano la città dall’alto, offrendo un panorama mozzafiato sulle Madonie.
- Chiesa di San Vincenzo Ferreri: Un gioiello interamente affrescato dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans (1717).
- Chiesa di San Biagio: Celebre per i suoi meravigliosi stucchi rococò e le pitture di Velasco.
- Chiesa di San Calogero: Custodisce i dipinti di Filippo Randazzo.
- Chiesa del Santissimo Salvatore: Curiosa per il suo “calendario delle rondinelle”.
- I Palazzi Baronali: Molte delle antiche dimore nobiliari sono visitabili e raccontano i fasti del XVIII secolo.
- Abitazioni rupestri: Nicosia è unica anche per le sue tracce di civiltà rupestre, con abitazioni scavate nella roccia.
- Convento di Nicosia: Punto di riferimento spirituale e tappa fondamentale del percorso Nicosia/Gangi dei Cammini Francescani in Sicilia.

Nei dintorni: il Castello di Sperlinga
A soli cinque chilometri da Nicosia, non perdete l’occasione di visitare il Castello di Sperlinga. Scavato interamente nella roccia arenaria, è considerato uno dei castelli medievali più suggestivi d’Europa e un simbolo della resistenza durante i Vespri Siciliani.
