Tra i vicoli dorati di Noto e i profumi che solo il mese di dicembre sa regalareTra i vicoli dorati di Noto e i profumi che solo il mese di dicembre sa regalare

Scommetto che se dico “Sicilia”, la vostra mente vola subito a una spiaggia affollata di agosto, a una granita che si scioglie troppo in fretta sotto il sole cocente e al rumore delle cicale. E se vi dicessi che vi state perdendo la parte migliore?

Sì, avete letto bene. Da siciliano purosangue, amo la mia terra d’estate, ma è d’inverno che la Sicilia si toglie la maschera turistica e mostra la sua anima più autentica, intima e… incredibilmente buona.

Oggi voglio portarvi con me in un viaggio fuori stagione, lontano dai cliché, tra i vicoli dorati di Noto e i profumi che solo il mese di dicembre sa regalare.

Noto addobbata con le luci natalizie

Noto sotto una nuova luce (letteralmente)

Dimenticate la calca lungo Corso Vittorio Emanuele. Immaginate invece di passeggiare per Noto, la capitale del Barocco, avvolta nel silenzio fresco di una sera di dicembre. La pietra color miele della Cattedrale e dei palazzi nobiliari sembra assorbire la luce delle luminarie natalizie, restituendo un’atmosfera che definire magica è riduttivo. Noto a Natale non è solo bella: è regale, elegante, accogliente. È il momento in cui la città ritorna ai suoi abitanti e a quei viaggiatori lenti che sanno apprezzare la bellezza senza fretta.

Non mercatini, ma viaggi nel tempo

Mentre il resto del mondo si riempie di casette di legno tutte uguali, qui in Sicilia facciamo le cose diversamente. Il Natale da noi si vive. La mia immagine del Natale non è un albero addobbato, ma è il Presepe Vivente.

Presepe vivente di Monterosso Almo

Non parlo di statuine ferme, ma di interi borghi che tornano indietro di duecento anni, come succede a Giarratana o a Monterosso Almo. Se chiudo gli occhi, sono lì adesso: sento il crepitio del fuoco acceso negli angoli delle strade e, soprattutto, quel profumo inconfondibile di ricotta calda appena fatta. Vedere i mastri casari che lavorano il latte fumante davanti ai tuoi occhi, mentre l’aria fredda ti pizzica il naso, è un’esperienza che nessun resort estivo potrà mai eguagliare. È un ritorno alle origini che ti commuove.

La ricotta calda appena fatta

Il sapore dell’inverno: sua maestà il Pastizzo

E poi, diciamocelo, d’estate fa troppo caldo per mangiare davvero. L’inverno siciliano, invece, è il regno del comfort food. Se venite qui adesso, dovete promettermi di cercare una cosa specifica: il Pastizzo. È tipico del modicano e non è un semplice “pezzo di tavola calda”. È uno scrigno di pasta che racchiude un ripieno ricco, spesso di cavolfiore, olive nere, salsiccia. È un sapore rustico, contadino, potente. È il sapore della terra che riposa.

Il "pastizzo" uno scrigno di pasta che racchiude un ripieno ricco

Il mio consiglio per voi

Smettetela di aspettare luglio per prenotare il volo. La Sicilia d’inverno è un segreto che noi locali custodiamo gelosamente, ma che siamo pronti a condividere con chi cerca autenticità e calore umano.

Venite a vedere la pietra di Noto che brilla sotto le stelle di Natale. Venite a scaldarvi le mani con una tazza di ricotta appena fatta. Venite a scoprire che la mia terra è un paradiso 365 giorni l’anno.

Vi aspetto in Sicilia, quella vera.

Di Giuseppe Cianci

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