Piana degli Albanesi è un comune con poco più di 6.000 abitanti della provincia di Palermo da cui dista soli 24 chilometri. E’ il centro più importante e noto degli albanesi di Sicilia, nonché il più grande stanziamento arbëreshë, dove da secoli risiede la più popolosa comunità albanese d’Italia.
La città sorge su un altopiano montuoso a 740 metri s.l.m., la pianura della Fusha, che termina in una conca su cui poggia il bacino del lago di Piana degli Albanesi. Contornata da quattro imponenti montagne (Pizzuta, Kumeta, Maganoce, Xëravulli) e da altri siti naturalistici (Neviere, Grotta del Garrone, Honi), è cinta dal verde dalla riserva naturale orientata Serre della Pizzuta e gode di una suggestiva posizione geografica.

Per le sue peculiarità culturali, storiche ed ambientali, Piana degli Albanesi rappresenta nel vario panorama siciliano un unicum raro e irripetibile. Oltre ad essere all’interno della Riserva Naturale Serre della Pizzuta, il territorio di Piana degli Albanesi ricade all’interno dei Siti Naturalistici di Interesse Comunitario “Lago di Piana degli Albanesi” e di “Monte Pizzuta, Costa del Carpineto, Moarda”.
La Festa del patrono San Giorgio si svolge il 23 aprile mentre a gennaio e a maggio si svolgono due sagre entrambe dedicate al Cannolo siciliano.
Piana degli Albanesi è un angolo di Sicilia dove il tempo decide di andare più piano, quasi per non disturbare una storia che qui è ancora viva, respirabile. Appena arrivi, ti accoglie un paesaggio fatto di dolci alture e di una luce che sembra essere stata dipinta apposta per esaltare ogni dettaglio: le case in pietra, le chiese bizantine, i profili delle donne che indossano ancora, nelle feste, gli splendidi costumi arbëreshë ricamati in oro.
Qui non trovi solo un paese: trovi una comunità che custodisce una lingua antica, l’arbërisht, che risuona nei canti liturgici e nelle chiacchiere di piazza. Piana degli Albanesi è Sicilia, sì, ma è anche Albania, Grecia, Mediterraneo profondo: un mosaico culturale che non esiste altrove.

Il lago che porta il suo nome riflette tutto questo come in uno specchio calmo: le montagne, i pascoli, il ritmo lento della vita quotidiana. È il luogo dove ci si può sedere a guardare l’acqua e avere la sensazione di essere finiti in una parentesi fuori dal mondo.
E poi c’è il gusto: i cannoli, qui, non sono semplici dolci. Sono un manifesto identitario, un orgoglio che si scioglie tra ricotta fresca e profumi d’infanzia.
Piana degli Albanesi è un viaggio nella Sicilia più autentica, ma anche un salto in un’altra dimensione culturale, rara e preziosa. Un paese che parla due lingue, ma racconta una sola grande storia: quella di chi, nonostante tutto, ha scelto di restare sé stesso.
