Maletto è un piccolo paese che sembra poggiato sul tetto della Sicilia, abbracciato dall’aria fresca dell’Etna e circondato da un panorama che cambia al ritmo delle stagioni. A oltre mille metri d’altitudine, questo borgo offre una sensazione rara: quella di essere sospesi tra il cielo e la montagna, in un silenzio che sa di natura, lava e vento.
Le vie del centro storico si muovono tra case in pietra nera, retaggio dell’Etna che domina ogni orizzonte. Maletto è un paese semplice e fiero, dove si respira l’autenticità delle comunità di montagna: gente laboriosa, tradizioni radicate e un senso di appartenenza che traspare in ogni gesto quotidiano.

Famoso per le sue fragole, che qui maturano con un profumo e un sapore intensi grazie all’altitudine e ai terreni vulcanici, Maletto in primavera esplode di colori e profumi. Le sagre, i banchi di frutta, le conserve artigianali raccontano un paese che della sua produzione agricola ha fatto un simbolo identitario.
Fuori dal centro abitato, la natura domina con forza. Sentieri che si inoltrano nel Parco dell’Etna, colate laviche antiche, boschi silenziosi e scorci spettacolari regalano a chi visita Maletto un contatto diretto con una Sicilia diversa, più fresca, più verde, quasi montana.
Maletto è un luogo che sorprende per la sua semplicità e la sua altezza, un borgo dove l’Etna diventa presenza quotidiana e la vita scorre ancora scandita dai ritmi della terra. Un piccolo angolo di Sicilia che sa di fragole, vento e orizzonti infiniti.
Maletto è un piccolo centro agricolo della città metropolitana di Catania ed il suo territorio ricade all’interno del Parco dell’Etna. Maletto è una città molto antica, sembra che i primi insediamenti nel territorio abbiano avuto inizio almeno mille anni avanti Cristo. Sono state diverse le popolazioni che hanno abitato questi luoghi: siculi, greci, romani, bizantini, arabi, normanni e infine gli Svevi, tra i quali, il Conte Manfredi Maletta a cui si deve l’origine del nome della città. Fu lui che, nel 1263, fece innalzare sulla rocca una torre fortificata, chiamata Castello, attorno alla quale si raccolse un primo nucleo di abitanti. Nel 1358, Castello e feudo di Maletto passarono alla famiglia Spatafora che, fino al 1812, ne restò feudataria. Il Castello, non più luogo di residenza dal XVI secolo, fu distrutto parzialmente dal terremoto del 1693 e poi abbandonato.

Maletto, con il suo territorio ricco di fitti boschi di alberi di querce, faggi, pini, lecci e castagni, rappresenta un ambiente naturale tra i più suggestivi, con il vulcano Etna a fare da guardiano dall’alto. I crateri spenti e i segni delle tante eruzioni passate, donano all’ambiente un’area suggestiva che piace agli amanti della montagna che qui trovano anche tante escursioni da effettuare.
Meritevole di una visita a Maletto è l’imponente Chiesa Madre, con le pregevoli opere d’arte custodite al suo interno. Ma da visitare ci sono anche l’ex Palazzo baronale degli Spatafora e l’annessa Chiesa di San Michele Arcangelo, due costruzioni terminate nei primi anni del Cinquecento. Bello anche il centro storico del paese con pregevolissimi fabbricati del Seicento e del Settecento.
Il Santo protettore di Maletto è Sant’Antonio di Padova che viene festeggiato, ogni anno, la seconda domenica di settembre, mentre la terza domenica di settembre si festeggia il co-patrono San Vincenzo Ferreri.
