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Genova è stata l’epilogo inatteso di un lungo viaggio tra Spagna, Portogallo e Francia, una tappa nata quasi per caso a causa di una lunga attesa al porto, trasformata però in una splendida occasione per scoprire una città che non avevo mai visitato. Arrivato al mattino, con la nave per Palermo prevista soltanto alle 21, ho scelto di non rimanere fermo ad aspettare: Genova meritava di essere esplorata.

Genova

Prima tappa obbligata: il Porto Antico. Il profilo dell’acquario – che ho visto solo da fuori, dopo la grande visita all’Oceanogràfic di Valencia – domina quest’area moderna e vivace, dove il mare lambisce le passeggiate e i locali si affacciano su barche, gommoni e piccole imbarcazioni turistiche. Poco lontano, una scena quasi cinematografica: il Galeone dei Pirati, imponente e scenografico con le sue decorazioni lignee, e l’antico sommergibile S-518 Nazario Sauro, oggi museo, che spunta dalle acque come un enorme animale d’acciaio. È un angolo della città che mescola storia, turismo e vita quotidiana, lasciando fin da subito un’impressione positiva.

Genova

Lasciato il porto, mi sono inoltrato nei celebri caruggi, i vicoli stretti del centro storico, così caratteristici da sembrare un labirinto. Ho camminato tra case alte che quasi si toccano, tra botteghe, piccole piazzette improvvise, archi e scorci che profumano di Medioevo. Genova mi ha sorpreso per questo suo carattere: è una città che non si mostra subito, va scoperta passo dopo passo.

Genova

Arrivato nel cuore monumentale, lo stupore aumenta. I palazzi sono enormi, eleganti, riccamente decorati: testimonianza del passato glorioso della Repubblica Marinara. Via Garibaldi, con i suoi Palazzi dei Rolli, è un vero corridoio d’arte a cielo aperto. E poi le piazze scenografiche, come Piazza De Ferrari, con la grande fontana al centro che brilla sotto il sole e l’inconfondibile cornice dei palazzi storici e del Teatro Carlo Felice.

Genova

Ogni angolo sembra raccontare un frammento di una città complessa, ma piena di bellezza: dalle chiese imponenti alle facciate bianche e nere, dalle strade strette alle vedute improvvise che si aprono sulla città moderna. Genova sa sorprenderti perché è autentica, viva, a tratti severa ma ricca di fascino, e chi ci cammina dentro sente davvero il peso della sua storia.

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Ho passato così la mia ultima giornata di viaggio: una passeggiata senza fretta, lasciandomi guidare dalla curiosità, assaporando la città un vicolo alla volta. Quando finalmente son tornato al porto per l’imbarco della sera, Genova non era più solo una città di passaggio: era diventata l’ultimo tassello prezioso di un viaggio lungo, pieno di scoperte e di emozioni.

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Una conclusione perfetta prima del rientro a casa.

Di Giuseppe Cianci

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