Dopo la parentesi intensa e raccolta di Fátima, nel pomeriggio ho rimesso in moto e sono proseguito verso Batalha.
Da tempo desideravo vedere con i miei occhi il monastero gotico più imponente del Portogallo, quel luogo maestoso che nelle foto sembrava quasi irreale.
E posso dire che dal vivo è ancora più sorprendente.
Il Monastero che non ti aspetti
Arrivato a Batalha, la prima cosa che ho visto è stata la sagoma del monastero che si alza elegante e complessa contro il cielo.
Un intreccio incredibile di archi, pinnacoli, contrafforti, finestre traforate… una vera esplosione di gotico portoghese.
Ti ritrovi a rallentare il passo quasi automaticamente, perché la struttura ti cattura da ogni angolo.

Davanti alla facciata principale ho fatto più di una foto: è impossibile contenerla tutta in un solo scatto, tanto è ampia e decorata. Il contrasto tra la pietra chiara e le ombre create dal sole del pomeriggio le dà un aspetto scenografico, quasi teatrale.

Un silenzio che racconta la storia
Entrando nel complesso, il ritmo del mondo sembra cambiare.
Chiostri perfetti, corridoi lunghi e ombrosi, sale alte e silenziose… un’armonia che fa quasi dimenticare il resto del viaggio.
Ci si muove lentamente, con rispetto, perché questo luogo racconta una storia importante per il Portogallo: una vittoria, un voto, una gratitudine che ha preso forma pietra dopo pietra.
E mentre cammini tra cappelle e volte altissime, è impossibile non percepire quella solennità.

Le Capelas Imperfeitas – Il dettaglio che resta
Una delle cose che più mi ha colpito sono state le Capelas Imperfeitas, quelle cappelle lasciate incompiute che in realtà sono un’opera d’arte a cielo aperto.
Un misto perfetto di bellezza e irregolarità, un luogo dove l’assenza diventa parte dell’architettura.
Guardare in alto e vedere il cielo dove avrebbe dovuto esserci una volta è qualcosa che non dimentichi facilmente.

Una tappa breve ma gigantesca
Batalha non richiede tanto tempo, ma ti lascia tanto.
È una tappa che ti riempie gli occhi e la mente, una parentesi di arte pura in mezzo al viaggio.
Dopo la visita, una cena in ristorante e un meritato riposo in un hotel del posto. All’alba sono ripartito verso sud, soddisfatto, con ancora negli occhi quei dettagli gotici che sembrano scolpiti nel tempo.
