Ci sono luoghi che non visiti per caso, ma che inseguivi da tempo senza neanche accorgertene.
Consuegra, con i suoi mulini sospesi tra storia e leggenda, era uno di questi.
Dopo una giornata infinita trascorsa a esplorare Toledo a piedi — tra salite, vicoli medievali e centinaia di fotografie — sono tornato al B&B stanco ma completamente appagato. Una cena semplice, un panino e un po’ di frutta comprati al supermercato, e poi dritto a letto: la sveglia sarebbe suonata all’alba.
La tappa successiva era una di quelle che sognavo da tempo: i mulini di Consuegra.

L’arrivo all’alba – Un paesaggio che sembra una pittura
Quando sono arrivato, il cielo era ancora velato dalla luce del mattino. L’aria era fresca, umida, e sopra le colline correvano nuvole sospese, grigie, quasi dipinte.
La strada che sale verso i mulini è un continuo gioco di curve e prospettive: più salivo, più il silenzio diventava denso, quasi sacro.
Ed eccoli lì: una fila di mulini bianchi, allineati come sentinelle, subito dopo il castello che domina l’intero crinale.
Dal vivo, i mulini non sembrano semplici strutture: sembrano personaggi.
Ognuno con un volto diverso, un’ombra diversa, un ruolo diverso in quel teatro naturale che osserva la Mancia dall’alto.

È difficile spiegare la sensazione che si prova. Il paesaggio è vasto, aperto, quasi irreale. Le pale immobili, la pietra chiara, la strada che sale serpeggiando tra le rocce… tutto crea un’atmosfera che ti avvolge e ti costringe a rallentare.
Le nuvole, invece di rovinare il panorama, lo rendevano perfetto: un tocco drammatico, romantico, cinematografico.
Ogni angolazione offriva una foto migliore della precedente.
E infatti ho scattato senza sosta, cercando di catturare quell’equilibrio tra tranquillità e grandezza.
È un luogo che ti fa capire perché Cervantes scelse proprio mulini così per la battaglia più famosa del suo cavaliere errante.

L’imprevisto sulla strada per Madrid
Soddisfatto e felice, mi sono rimesso alla guida pronto per l’arrivo a Madrid, la capitale, il cuore pulsante della Spagna.
Eppure, il destino aveva altri programmi.
Pioggia.
Ancora una volta.
Proprio quando ero ormai all’uscita autostradale per Madrid, le nuvole hanno deciso di scaricare tutto il loro peso. Come se volessero ricordarmi che il viaggio è fatto anche di deviazioni improvvise, e che spesso sono proprio queste a regalare le storie migliori.
Non potevo entrare in città così, né potevo modificare troppo l’itinerario programmato: avevo prenotazioni, ingressi, orari precisi.
Dovevo trovare un luogo interessante nelle vicinanze per non perdere una giornata.
Ed è lì che il web mi ha suggerito una meraviglia: il Real Monasterio de San Lorenzo de El Escorial.
Ma quella… è un’altra storia…
… e una tappa che merita un articolo tutto per sé.
